04 novembre, 2019

Portatili, telefoni, social-media e _____


Io sono vecchio e poco mobile, anzi molto statico. Ho quindi tutto su un desktop con Ubuntu dentro e basta. Non ho nemmeno più il telefono, quello che si usa adesso, se è proprio emergenza da codice rosso fiammante c'è quello fisso, ma tenete conto che devo alzarmi, trasferirmi nell'altra stanza.

Questo dovrebbe mitigare la meraviglia di tutti così ho la possibilità di raccontarvi della mia. Queste note sono state scritte e riscritte a pezzettini, sono il risultato di sforzi tremendi, ripensamenti e rimuginazioni su perplessità, anche se --ammetto-- il risultato può sembrare scontato e banale.

All'inizio non ne ero cosciente, poi non ci credevo, sarà qualche piccola percentuale mi dicevo e invece pare di no: per tanti internet è il telefono portatile, qualcuno lo chiamava (tanto tempo fa) l'aiFon, poi è diventato il telefonino e infine il telefono. Spesso solo quello per tanti (troppi?). Poi è vero che c'è anche il computer, spesso portatile che è più pratico, puoi spostarlo, portarlo con te, ma capita anche che è come il mio in ufficio o locale equivalente facente funzione. A scuola anche, certo. Sì perché per tanti oggi si comunica con l'Amministrazione Pubblica attraverso il Web (no, non ho niente da dire, non riporto nemmeno "ah, quando c'era il fax!"). A volte anche con altri, anche via computer ma il telefono è meglio, più pratico. Tranne quando devi stampare qualcosa (atz! manca il giallo 🙁).

Il telefono, ho scoperto, tardi ma ci sono arrivato, è diverso dal computer. E cambia con chi lo usa, magicamente. C'è chi ci parla (urla) dentro e quello risponde, come si usava una volta ma lo fanno in pochi, i vecchi, me. Gli altri lo usano per tutto il resto: si fanno e mandano le foto, si compra su Amazon (è divertente sfogliare il catalogo, fare confronti, valutare anche se il risultato è che alla fine selezioni qualcosa di diverso da quello che ti serviva), si mandano messaggi.

A proposito dei messaggi, oltre alla dimostrazione (definitiva) dell'utilità del pollice opponibile, e di averne due, resto stupito dalla velocità, in tutti i sensi. Sono tutti mooolto più rapidi di me nel digitare, ovvio mi manca l'allenamento. Sono tutti molto più rapidi e decisi nel comporre il messaggio, ex-novo, nessuna bozza, nessun ripensamento, nessuna correzione tornando indietro sul già scritto, buona la prima come si diceva lollando nel gergo dei miei tempi (si capisce ancora?). Sono molto più rapidi anche nel leggere il messaggio in arrivo. Lì però conta il formato del messaggio: quasi sempre c'è l'immagine che dice tutto, a saperla leggere, e poi è questione di sintassi, semplice, priva di ambiguità, razionale. Non è tra i miei contatti ma The Donald illustra perfettamente la tipologia; non solo i tweets ma anche i suoi discorsi politici riesco a capirli al volo (non ho detto che li condivida).

Ho nominato Twitter ma non si usa, per niente. Non ne so molto ma ho intravisto Facebook, app per i video (devo informarmi, anche per il motivo che il video è in verticale) e, sopratutto, Instagram; per qualche motivo si deve usare anche la mail (spesso Yahoo) ma sono casi meno comuni. Io, se riesco, impongo l'uso della mail, altrimenti mi rassegno ai messaggi via Facebook. La cosa a cui proprio non riesco ad abituarmi è l'istantaneità, provo a raccontarla.

Il messaggio, oltre alla foto di solito presente, dev'essere composto da una sola frase, senza secondarie o incisi. Altrimenti ti arriverà la risposta solo per la prima frase, il resto andrà perso. Per cui se inizi (OK, è un vizio mio che devo cercare di perdere) dicendo "caso non semplice, da esaminare..." ti devi aspettare la risposta standard (forse esiste un tasto apposito) "lo so" (notare che io userei "sì, lo so" ma il testo dopo la virgola andrebbe perso). Capita che mentre sto rispondendo via mail componendo con Firefox (e bozza in txt) riceva segnalazioni continue di nuove mail in arrivo, i bip fanno sembrare il 'puter un contatore Geiger (quello dei film, uno vero mai visto). Alla fine l'interlocutore si rassegna o capisce; e io devo pulire la casella, leggendo prima tutte le comunicazioni, ce ne sono di non previste. Certo sto esagerando ma capita, troppo sovente.

Ci sono cose che con il telefono, per quel che ne so, non si possono fare ma sono solo per pochi, non serve programmare quando fai solo cose normali. Per i pochi (uh!, me too) poi avrei pronta un'altra lunga lista di lamentazioni, l'intefaccia grafica, il linguaggio e --sì-- il sistema operativo. Ma, ora che ci penso, anche la gente normale ormai si è resa conto che di Windows se ne può fare a meno: sul telefono non c'è c'è Android (spesso a insaputa generale) eppure è tutto OK! tranne che poi per scrivere la tesina sul 'puter vorrebbe Word, quello vero, M$; e PowerPoint per la presentazione. Ci sono equivalenti di Office open e free ma non sono la stessa cosa, è la differenza che passa tra il barolo e il nebbiolo (anche se di solito va benissimo la barbera (è femminile, siete voi che sbagliate). Tutto questo anche per Photoshop. E altri. Ma non ne voglio parlare, mi farei nemici e sangue cattivo.

Devo aggiornarmi? Penso di no, sono senior (ahemmm...) e il mondo può farcela anche senza di me; io anche.
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